Sul filo dei ricordi- La Riviera ricamata
MOSTRE > 2014
E ài pure provato la gioia l'ebrietà di un sereno oblioso abbandono nell'estatica visione di questa tela che splende di ogni colore: ti sei tuffato, avido, nel mare dell'essere senz'altro chiedere che di ammirare, vanire perderti tutto nell'estasi?
[Mario Novaro, Murmuri ed echi]
La Mostra di ricami proposta dall'Associazione Magia di Punti, con finezza sempre degna di lode, ripercorre quella che fu voce locale ma non certo marginale del Liberty: prendendo spunto da La Riviera Ligure, rivista di poesia, letteratura e arte ben nota agli inizi del Novecento al di là dell'ambito onegliese in cui nacque.
Il Liberty o Art Nouveau fu movimento artistico di respiro internazionale e - dagli ultimi decenni del XIX secolo allo scoppio della Prima Guerra Mondiale - coinvolse maestri e artisti minori nella ricerca di un'estetica nuova applicata a ogni manufatto, dall'ambito più specificamente artistico all'oggetto di più comune uso quotidiano, per gente di qualsiasi livello sociale.
La sinuosa stilizzazione del dato naturale investì così nuove architetture per aggiornati mecenati come gli ingressi della metropolitana, sale da the come mobili per le case di ogni ceto, set da tavola e gioielli, come anche tessuti e abiti e giocattoli. L'arte, insomma, invase il quotidiano.
E incontriamo i nomi di Van de Velde, Horta, Thonet, Mackintosh; e di Toulouse-Lautrec e Klimt e Basile; di Chini e Gallé, Tiffany e Lalique e Guimard; di Fortuny e Poiret - ma ritroviamo anche, strappati dall'oblio e non più in polverose soffitte, bensì orgogliosamente in bella vista nelle nostre case, quegli oggetti che circondarono la quotidianità dei nostri avi: se non necessariamente autografi delle grandi firme dell'epoca, sicuramente di quelle emuli.
In tale continua metamorfosi del dato naturale, troviamo dalie e crisantemi sontuosi, ma anche arricciate verze o altri ortaggi; lumache i cui gusci paiono mappe celesti o cigni in passi di danza, e pavoni e rondini, ma anche - perché no - mosche, ragni e altri immondi insetti; ogni soggetto scelto in movimento su echi di linee snodate e flessuose ed energiche: veri e propri "colpi di frusta", come in un continuo bilanciarsi di forze musicalmente contrapposte, di linee sinuose che sottintendono la forma di peonie e di ninfee ceree come chiari di luna, di elementi naturalistici che paiono espandersi come cerchi nell'acqua, se vi si getti un sasso.
Una sorpresa continua: colonne di ghisa concepite come tralci di glicini, ma anche portacipria che si aprono come orride bocche di rospo, donne-sirena e jeunes filles en fleur che paiono nuotare in cieli a onde, per scrivere con i loro corpi musicali nuovi alfabeti per menu e affiches pubblicitarie; e troviamo ancora libellule o meduse lattiginose in fondali opalescenti; oppure motivi desunti dall'antica Grecia come dal Giappone abilmente reinterpretati in puro ritmo. E ogni oggetto, trasformato da questo moto perpetuo, da questa linea a "colpo di frusta", può finanche nascondere la funzione di sé sovraccaricato com'è dal decorativismo tipico di detto fenomeno artistico.
Mentre i colori usati - sono opulenti, severi, fondi, teneri, iridati, astratti - si frangono in vibrazioni cromatiche, si combinano per dissonanze e iridescenze di madreperla, si illuminano d'oro e cangianze metalliche.
Anche se dopo scoppiò la Prima Guerra Mondiale e niente potè più essere come prima.
[Guido FAURO]
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Sul filo dei ricordi. La Riviera ricamata
E in tutto questo io? una tradizione, ormai? - è il terzo appuntamento a cui Giovanna, Anna e tutte le care amiche di Magia di Punti mi invitano a esserci - sono qui a presentare la "mia" versione del Liberty.
Come sottrarsi? Troppo onorato per dire di no!
Con le tecniche a me congeniali dell'intaglio e del micro-collage, con carte in migliaia e migliaia di minuscoli pezzetti, la scelta del soggetto marino - come altrimenti, di fronte al mare della Liguria tutta! - è chiaro omaggio al ben noto tema di alcune creazioni di Gallé.
Per capire il dinamico ritmo di danza - cifra espressiva dell'Art Nouveau - si confrontino le opalescenti meduse di Gallé, appunto, con quelle, sempre di vetro ma di rigoroso virtuosismo scientifico-naturalistico, realizzate da Leopold e Rudolf Blaschka: due tedeschi, padre e figlio che, pur lavorando nello stesso giro di anni di diffusione del Liberty, niente ebbero a condividere con le dinamiche stilizzazioni del dato naturale da questa corrente artistica proposte e definite.
Ecco pertanto i miei vasi - di carta - dove, in pigro e molle fluttuare, meduse galleggiano o dagli stessi debordano catturando o riflettendo barbagli di luce di cristallo, strizzando anche l'occhio agli smaglianti "mosaici" in pittura di Klimt.
Che, con questo personale omaggio al moto di linee in bilanciato contrasto e in continua metamorfosi della poetica Liberty, mi auguri di essere stato all'altezza della fiducia accordatami dalle care amiche di Magia di Punti -
È più bella la vita vissuta o più bella è nel ricordo o nel sogno? [Mario Novaro, Murmuri ed echi]
- lascio al visitatore della mostra dirlo.
[Guido FAURO]
(non può mancare il mio grazie a Maurizio e Sergio per le foto)
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Immagini: E. Gallé, Vaso con meduse, vetro; L. e R. Blaschka, Physalia
caravella, vetro.